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GENTRIFICAZIONE. RACCONTARE LE CITTà • 19/7/2019

GENTRIFICAZIONE. RACCONTARE LE CITTà • Cecilia Rinaldini

PASUBIO, 2019
Venerdì 19 luglio 2019, ore 15.30
Baita Campiglia (partenza delle 52 Gallerie del Pasubio)
Le città si trasformano e cambiano volto, sempre più rapidamente. Nei quartieri tradizionalmente popolari, una volta riqualificati, si trasferiscono persone con alto potere d’acquisto. Gli affitti aumentano in modo impressionante rispetto ai salari medi, e gli inquilini con redditi più bassi – spesso anziani e migranti – vengono espulsi verso le periferie. Il tessuto sociale si stravolge, luoghi di convivenza plurale diventano spazi esclusivi ed escludenti.

La casa come diritto fondamentale si svuota progressivamente di significato e diventa merce per realizzare profitto. Si moltiplicano i fondi speculativi che acquistano interi palazzi per trasformarli in hotel di lusso o appartamenti per ricchi. Un processo in cui si innesta l’industria del turismo. Si moltiplicano bed and breakfast e airbnb, fino al paradosso che in certi quartieri si trovano più appartamenti per turisti che alloggi destinati all’abitare.

Scompaiono i negozi di quartiere e proliferano le catene commerciali internazionali: le città finiscono per somigliarsi tutte. Le specificità locali, le particolarità storiche e culturali vengono ricreate ad arte in una sorta di disneyficazione per i turisti.

Succede a Venezia e a Napoli, a Madrid e New York, a Berlino e a Lisbona, a Pechino e a Città del Capo. Ma c’è chi non si arrende. Ci sono città che garantiscono affitti agevolati a 6 abitanti su 10, o che hanno puntato su politiche abitative per far sì che in ogni quartiere possano vivere insieme persone di tutte le classi sociali. Città che hanno messo tetti agli airbnb e cercano di limitare la speculazione immobiliare. Amministrazioni locali che si attivano per tutelare il diritto all’abitare e il diritto alla città come desiderio collettivo di una città più giusta, inclusiva e democratica. Per far sì che ci sia ancora spazio per tutti.

 

Appassionata di America Latina, Cecilia Rinaldini ha seguito a lungo le lotte dei movimenti sociali per la difesa dell’acqua come bene comune e delle risorse naturali ed energetiche, per la sovranità alimentare e la giustizia sociale. E si è dedicata per anni alla questione dei desaparecidos, in Argentina e non solo. Come inviata speciale della redazione esteri ha coperto la crisi ucraina dalla rivolta di Maidan fino alla guerra nel Donbass. Con l’ondata migratoria del 2015 ha raccontato l’esodo dei profughi a partire dalle isole greche lungo tutta la rotta balcanica fino all’Ungheria dei muri, alla Germania che accoglie un milione di richiedenti asilo ma vede crescere formazioni xenofobe e anti-islamiche come l’AFD, alla Polonia che – come gli altri paesi del gruppo di Visegrad – rifiuta di ricollocare rifugiati sul proprio territorio, e alla Francia che blinda le sue frontiere con l’Italia. Ha seguito la politica spagnola, con la crisi del bipartitismo, l’affermazione dei nuovi partiti Podemos e Ciudadanos, la crisi della Catalogna, fino alla recente vittoria del partito socialista alle elezioni anticipate. In vista delle europee di maggio ha realizzato reportage in diversi paesi Ue, con un’attenzione particolare al fenomeno della gentrificazione, sempre più diffuso ovunque.

L’incontro avrà luogo all’interno del programma di Geografie sul Pasubio (18-21 luglio)