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VALERIO PELLIZZARI – GIANGI MILESI, Corea del Nord, fantascienza a Singapore • 21 LUGLIO, ORE 18

SABATO 21 LUGLIO 2018
PASUBIO, Rifugio V. Lancia
Temi, ore 18
VALERIO PELLIZZARI – GIANGI MILESI, Corea del Nord, fantascienza a Singapore• 21 LUGLIO, ORE 18
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La Corea del Nord, ma anche Seul, per settanta anni sono state prigioniere di un armistizio deciso da Cina, Russia e Stati Uniti. La propaganda impetuosa e un isolamento tenace hanno contribuito in Occidente alla pessima reputazione di Pyongyang e della dinastia Kim. E ancora oggi la mappa notturna del Pianeta mostra il Nord come la macchia più buia, più depressa economicamente. Ma sono bastati i primi mesi del 2018, dopo gli ultimi esperimenti balistici e nucleari, per mettere questo Paese allo stesso tavolo con gli americani. In un accavallarsi di insulti, minacce roboanti, appuntamenti annunciati e fulmineamente cancellati, il giovane Kim – sostenuto dai fratelli del sud – e il più anziano Trump si sono scambiati sorrisi e strette di mano. Valerio Pellizzari, che ha viaggiato nel Nord del capostipite Kim Il Sung, alterna il suo racconto con la testimonianza di Giangi Milesi, per anni presidente del Cesvi, la Ngo che ha lavorato a Pyongyang negli anni bui della carestia e delle inondazioni.

Valerio Pellizzari è giornalista e scrittore.
È stato inviato speciale de “Il Messaggero” e poi editorialista de “La Stampa”. Ha seguito per oltre quarant’anni gli avvenimenti che hanno sconvolto l’Europa dell’Est, il Maghreb, il Medio Oriente, l’Asia centrale e l’Estremo Oriente. Ha potuto conoscere da vicino molti protagonisti dell’ultimo Novecento e del nuovo secolo. Ha collaborato con numerose testate internazionali tra le quali International Herald Tribune, Libération, El País, BBC, Al Jazeera.
Tra i suoi libri più recenti “La stanza di Ali Baba. Cronache di un Iraq sconosciuto” (Sperling & Kupfer 2004), “In battaglia, quando l’uva è matura” (Laterza 2012), che riassume quarant’anni di esperienze afgane dirette. La sua produzione precedente ha toccato vari scenari in libri come “Vietnam senza memoria” (Vallecchi 1985), “Kabul Kabul” (Vallecchi 1989), scritto assieme all’amico Ettore Mo sulla occupazione sovietica e la guerriglia afgana. Ha ricevuto il premio “Max David” per l’inviato speciale, è nella giuria del Premio Terzani.